Tonfi. Rumori spaventosi. Credi in un incubo, invece è la realtà che ti investe, ti tira giù dalla branda e non ragioni. Pensieri offuscati. La paura di perdere il compagno sotto una valanga è alle porte del rifugio. Punti la sveglia a mezzanotte, saluti la cordata che parte. Ti rimetti in branda, nel tuo saccoletto, ma dopo poco i rimbombi delle valanghe ti riempiono i timpani. Il cuore trema. Tutto trema intorno. Le altre cordate fanno ritorno in rifugio. E’ ancora buio, si vedono solo le pile frontali che illuminano la notte. E poi, ancora il rumore tonfo delle valanghe. Una volta udito quel rumore, mai lo scorderai. E tu sei li, sotto un tetto senza poter fare nulla. Aspetti. Guardi negli occhi la tua compagna di branda, quegli stessi tuoi occhi lucidi e vuoti. Ritornano tutte le cordate partite nel profondo della notte. Loro non si sa. <Hanno proseguito> ci dicono i francesi. I nostri occhi si incrociano ancora. Prepariamo la colazione per quelli che sono rientrati. Un po’ di caldo e di conforto. La mente è assente. Vaga sul ghiacciaio in cerca di quel futuro papà di cui porti il figlio in grembo. Ormai la luce ha raggiunto il rifugio. Eccoli! Di ritorno anche loro. Anche loro hanno rinunciato alla vetta. A volte, per rinunciare ci vuole tantissimo coraggio. Amo la montagna!
- Les Grandes Jorasses
- les grandes jorasse (parete SUD)
- Rifugio Boccalatte (partenza delle cordate)