Amante 2011: dispenser di piacere. Dove si è persa l’idea romantica dell’amante? In quale piega della mente abbiamo dimenticato il piacere di vivere emozioni segrete? Ho idealizzato la figura dell’amante, come una persona a cui donare il piacere di tutti i sensi. Il tatto: corpo contro corpo. L’olfatto: profumi da respirare e ritrovarsi addosso. La vista: beatitudine nell’osservare i corpi e ciò che gira intorno. Il gusto: assaporare… anche cibi, cucinati a proposito. L’udito: parole, racconti, gemiti, musica. Adoro le parole: unirle e produrre suoni. Più parole insieme, più significati. A volte, raccontano più i silenzi, ma – forse – ci si nasconde troppo dietro il silenzio, quasi in un atto di codardìa. Si trovano mille scuse per cui non è stato possibile comunicare, mille scuse per cui – alla fine – conviene rimanere nella stessa identica posizione da cui si è partiti. Ci vorrebbe uno zoom mentale, per cercare di cogliere ogni particolare. Una grande apertura ottica e ventricolare.
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