cartellini & ologramma

Certo cambiare continuamente team non fa una buona impressione. Però quando a farlo sono le società, allora si può fare, ciò non comporta critiche. Come si può avere il piacere di vedere giovani vestire la maglia azzurra della nazionale maggiore, se non riescono neanche a crescere all’interno dei singoli clubs? Fiducia: questa strana parola. Ormai sembrano pascolare da una città all’altra, anno dopo anno, prestito dopo prestito; in fin dei conti il cartellino è un oggetto diventato soggetto, per cui il giocatore è diventato un ologramma (!). A cosa serve un giocatore, ad una società, se poi non lo fa giocare? Perché non lasciarlo dove ha giocato tutta la stagione, dove è cresciuto insieme ai suoi compagni, dove ha conosciuto il piacere di essere apprezzato? Questo sottobosco non mi piace, ricco di muschio insidioso su cui si scivola sempre. La riabilitazione, poi, è lunga.

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