Ogni particella è proprio li al suo posto, sospesa nel vuoto della scatola e al contempo così vicina alle altre da costituirne materia unica. Luogo di pensieri. Troppo spesso visitato in queste ultime ore trascorse. Il passato torna sempre alla minima difficoltà, ti fa capire che lui c’è e ti puoi aggrappare come fosse il tuo salvagente, con tutte le tue forze. Ma è un rimandare l’annegamento, presto o tardi i problemi riaffiorano e come gli stronzi tornano in superficie. La soluzione a portata di mano è quella di indossare le magiche scarpette numero quarantadue, le stesse che tutti i giorni ti guardano e aspettano con infinita pazienza di essere indossate per poter calpestare ancora insieme erba e cemento. Non solo i tuoi piedi corrono, le gambe, la schiena, le braccia. Anche i pensieri sono in movimento e, quelle stesse particelle riescono a ricevere i problemi e più velocemente a trovarne la soluzione. Elasticità di tutti i muscoli.
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